New York - Nouriel Roubini, professore d’economia presso la Stern School of Business, a New York, ha partecipato alla Quinta Giornata organizzata da EFG Financial Products, a Zurigo, ed era tra gli ospiti piu' attesi insieme all'ex chief economist della Bce, Otmar Issing.
Secondo quest'ultimo il peggio della crisi dell'area euro e' probabilmente gia' passato e che stiamo avanzando nella giusta direzione. Roubini invece non la pensa affatto come il noto oppositore alla soluzione degli Eurobond. Secondo il docente della NYU non e' detto che il peggio sia alle nostre spalle.
Entrambi gli analisti concordano sul fatto che l'Eurozona finira' per perdere uno dei suoi stati membri, la Grecia: "Il deficit e' nuovamente inferiore alle stime di meta' 2011. Ma non e' possibile proseguire per dieci anni senza crescita. La Grecia non puo' essere finanziata ad aeternam in questa maniera", ha affermato Issing.
Il quotidiano Le Temps si e' intrattenuto con Nouriel Roubini sull'argomento, scoprendo che per l'economista che ha previsto la crisi subprime, gli Stati Uniti e i paesi in via di Sviluppo sono usciti dalla fase piu' grave, mentre l'area euro e sopratutto i paesi periferici, potranno subire altri shock. Il peggio non e' passato.
Anche se la ristrutturazione del debito ellenico e' in corso, la Grecia potrebbe essere il primo paese membro a uscire dal blocco a 17. Il paese deve infatti far fronte a due problemi: uno e' quello a livello di debito e l'altro quello della carenza di crescita e competivita'. E' pertanto necessario un aggiustamento della valuta al ribasso.
Al giornalista del quotidiano svizzero che gli ha chiesto se fosse possibile sperare che un paese subisca dieci anni di stagnazione senza provocare dei problemi gravi e delle rivolte sociali, Roubini ha risposto che nessuno puo' accettare una recessione per troppo tempo, mentre il paese cerca di aggiustare i prezzi e gli stipendi e ritornare competitivo. "E' logico che si verificheranno dei problemi sociali e politici di maggiore entita'. L'unica soluzione e' il default e l'uscita dall'area euro".
Quanto alla Germania, dovrebbe dare la priorita' alla crescita piuttosto che all'austerita'. Il rischio di una crisi politica e sociale e' troppo alto altrimenti. La Bce dovrebbe abbassare ancora i tassi di interesse e varare misure di allentamento monetario straordinarie (Quantitative Easing) anziche' trasformarsi in un prestaotre di ultima istanza.
E sopratutto, l'euro dovrebbe diminuire del 20-30%. Bisognerebbe inoltre controbalanciare l'aggiustamento di bilancio della periferia con un sostegno a livello di budget anche dell'area core. Infine, bisognerebbe creare un processo di socializzazione del debito.
FONTE
Nessun commento:
Posta un commento