martedì 6 novembre 2012

Se il signoraggio ritorna allo Stato...


Il problema reale è di far recuperare il signoraggio dell’emissione monetaria allo Stato, e non alle varie consorterie bancarie ed oligarchiche,

100 euro

Ieri, conversando con alcuni compagni di lotta, tra una chiacchiera e l’altra, su questo sistema economico devastante per la sopravvivenza dei popoli, ci è venuta in mente una ipotesi, che può essere una valida strategia.
Attualmente gli Stati non emettono più moneta, la prendono in prestito da privati e pagano il signoraggio.
Quest’ultimo è la causa fondamentale del debito pubblico: prendiamo 100 euro dalla BCE, che gli costano 30 centesimi, e gli dobbiamo risarcire il valore nominale, oltre a questo paghiamo anche gli interessi.
Continuiamo nell’esempio: prendo 100 euro, tra tasso di sconto ed interessi, diciamo del 3% ( per essere buoni) debbo restituire 103 euro. Se alla fine dell’anno, ammesso e non concesso, che non abbia speso nulla, non sono in grado di chiudere la partita per il semplice motivo che ho solo 100 euro e non 103. Come debbo fare ?
Chiedo altri soldi, alla BCE o a qualche altro Ente, per poter chiudere la mia posizione, ma così facendo aumento il mio debito ed alla fine dell’anno sono nuovamente nella stessa posizione di quello precedente, e così nel prosieguo del tempo. In poche parole, continuando questo sistema, cercando di chiudere un debito contraendone un altro, non faccio altro che aumentarlo.
Ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
La soluzione sta nel rompere questa spirale.
Secondo noi il problema non è tanto e solo quello di tornare o meno alla lira, il problema reale è di far recuperare il signoraggio dell’emissione monetaria allo Stato, e non alle varie consorterie bancarie ed oligarchiche, ed in questo modo si recupererebbe anche la sovranità nazionale, almeno in tema di emissione monetaria, quella politica è un altro discorso.
Se il signoraggio ritorna allo Stato quest’ultimo può metterlo nuovamente in circolazione tramite diverse maniere: con un reddito di cittadinanza, finanziando opere pubbliche, facendo funzionare la macchina dello Stato, e via dicendo.
Ma, concetto di fondamentale importanza, non crea debito pubblico e, anche se lo creasse in minima parte, non sarebbe significativo in quanto si indebiterebbe con se stesso: quello che esce dalla tasca sinistra, rientra nella tasca destra.
Non si dovrebbero più pagare interessi a nessuno e ci sarebbe una moneta di proprietà popolare, e non delle banche, e la quantità di moneta emessa, moneta intesa come senso di misura dei valori, può variare come quantità emessa sul mercato, l’importante è che non venga superato il rapporto tra circolazione monetaria e beni da misurare.
Questa breve nota vuole essere la base per intavolare uno studio sull’argomento, uno scambio di opinioni, facendo poi una sintesi che possa trasformarsi in una proposta operativa: di TUTTI.
Claudio Marconi

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