ROMA - La super-anagrafe dei conti correnti, voluta dal decreto legge salva-Italia (Dl 201/2011) per contrastare l'evasione fiscale, ha fatto un passo avanti. Ieri il Garante della privacy ha espresso parere favorevole al provvedimento del direttore dell'agenzia delle Entrate che disegna l'architettura del nuovo mega-archivio. Si tratta, tuttavia, di un "sì" condizionato all'accoglimento di alcune indicazioni dell'Autorità e anche a future verifiche che il Garante effettuerà sulla nuova piattaforma di trasmissione dei dati.

Il Fisco ha, infatti, deciso di abbandonare l'infrastruttura individuata in precedenza (Entratel) e, anche in seguito al parere assai critico emesso dall'Authority ad aprile sulla prima bozza del provvedimento, di passare al Sistema di interscambio dati (Sid), che la Sogei dovrebbe mettere a punto entro fine dicembre. Il Garante, dunque, «si riserva di verificare nel dettaglio il completamento delle funzionalità della nuova piattaforma, anche prima della messa in esercizio».
Inoltre, poiché si darà vita a una «eccezionale concentrazione presso l'Anagrafe tributaria di un'enorme quantità di informazioni personali», con – sottolinea l'Autorità per la privacy – elevati rischi «soprattutto in relazione ad accessi abusivi e a utilizzi impropri e alla proliferazione di interconnessioni e raffronti», si dovrà porre particolare rigore nel valutare le misure di sicurezza.
Lo schema di provvedimento messo a punto dall'Agenzia ha, comunque, recepito le precedenti indicazioni del Garante. Per esempio, per quanto riguarda il tempo di conservazione dei dati, che dovrà essere contenuto «entro i termini massimi di decadenza previsti in materia di accertamento delle imposte sui redditi, quindi fino al 31 dicembre del sesto anno successivo ad ogni anno d'imposta», dopodiché le informazioni raccolte saranno cancellate automaticamente. Le Entrate hanno, inoltre, disposto che gli operatori comunichino i dati entro il 31 marzo di ogni anno. Quelli relativi al 2011 andranno, però, inviati entro il 10 aprile 2013 e quelli di quest'anno entro il 18 luglio 2013.
L'archivio dei rapporti finanziari contiene dal 2006 i nominativi dei soggetti intestatari dei conti correnti, il codice identificativo dei rapporti intrattenuti con gli operatori finanziari e le informazioni sui soggetti che hanno effettuato operazioni al di fuori di un rapporto continuativo. Dal 1° gennaio 2012, banche, Poste, Sim, Sgr, fiduciarie e assicurazioni dovranno spedire all'anagrafe tributaria i dati "sensibili" dei conti correnti – saldo iniziale e finale, importi totali degli accrediti e degli addebiti – e di molti altri rapporti (dalla frequenza di accessi alle cassette di sicurezza alle gestioni patrimoniali, dalle carte di credito ai certificati di deposito). Le finalità del super-archivio sono quelle di potenziare la lotta all'evasione. Se al database potevano accedere in caso di indagini finanziarie Gdf e agenzia delle Entrate per rilevare i rapporti attribuibili al soggetto sottoposto a controllo, d'ora in avanti tutte le informazioni comunicate al Fisco dagli operatori potranno essere usate dall'Agenzia anche per elaborare, con procedure centralizzate, liste selettive di contribuenti a maggior rischio di evasione da sottoporre a verifiche.
Dall'analisi della documentazione fornita dall'agenzia delle Entrate relativa ai rapporti del 2011, emerge, infine, come la maggior parte degli operatori finanziari (il 77%) abbia un numero di rapporti inferiore a 100 (più di 10.000 su quasi 13.000 operatori), mentre 260 operatori (il 2% della platea) hanno complessivamente più di 550 milioni di rapporti.