Ingress is not a game
“Ingress non è un gioco” dice lo spot promozionale dela nuova applicazione di Google disponibile su Android.
E in effetti di un gioco non si tratta.
E in effetti di un gioco non si tratta.
Ingress è un gioco basato interamente sulla geolocalizzazione, un metodo di controllo che sta cominciando a prendere piede un po’ ovunque grazie, per esempio, a dei concorsi a premi. Ne abbiamo parlato già in questo articolo.
Il “non gioco” può localizzare dove sei in ogni istante e consiste nel farti andare dove lui vuole.
Una volta attivata, l’applicazione, ti invierà informazioni su dove sarà possibile sbloccare i portali che consentiranno al giocatore di conquistare territori che saranno contesi tra “resistenza” e “Illuminati”.
In questo modo non verrà controllata solo la vostra posizione in ogni momento ma verrà testata pure la vostra obbedienza, infatti più farete quello che il gioco vi dice di fare, più punti accumulerete.
Con questo metodo verranno controllate pure le vostre spese, in quali negozi, con quale conto corrente. Il gioco avrà la possibilità di accedere a tutti i vostri dati che si trovano sul vostro telefono o tablet, compresi i vostri contatti (nomi, indirizzi, numeri, e-mail ecc.) e i vari account che registrate e a cui accedete tramite il dispositivo che state usando.
Un controllo a 360° che si basa sulla teconologia “web 2.0″.
Questo termine vi ricorda qualcosa? Il più grande sostenitore italiano del web 2.0 altrimenti chiamato “Realtà Aumentata” è Gianroberto Casaleggio.
Almeno il suo nome vi ricorda qualcosa? Sì, proprio lui, il curatore del sito di Beppe Grillo.
Questo termine vi ricorda qualcosa? Il più grande sostenitore italiano del web 2.0 altrimenti chiamato “Realtà Aumentata” è Gianroberto Casaleggio.
Almeno il suo nome vi ricorda qualcosa? Sì, proprio lui, il curatore del sito di Beppe Grillo.
Ecco un video del 2009 dove è spiegato il web 2.0 dallo stesso Gianroberto Casaleggio:
Dalla spiegazione si intuisce facilmente che lo scopo è di rintracciare e riconoscere persone che hanno identità nel web (si può dire tutti ormai) e di trovare negozi e/o luoghi pubblici con il semplice ausilio di un device mobile.
Infatti i negozianti potranno strigere accordi con Google in modo che coloro che visiteranno i loro punti vendita ricevano punti extra.
Infatti i negozianti potranno strigere accordi con Google in modo che coloro che visiteranno i loro punti vendita ricevano punti extra.
Insomma, questa “nuova” tecnologia porterà le persone ad essere ancora più obbedienti e controllati sui loro acquisti e sulle loro abitudini.
Un preludio sempre più esplicito all’accettazione di un microchip RFID.
Più saremo abituati ad accettare il controllo, per divertimento, per “comodità”, per la salute e per i rapimenti, più sarà facile per loro imporci qualsiasi forma di controllo, come se fosse tutto a nostro vantaggio.
Un preludio sempre più esplicito all’accettazione di un microchip RFID.
Più saremo abituati ad accettare il controllo, per divertimento, per “comodità”, per la salute e per i rapimenti, più sarà facile per loro imporci qualsiasi forma di controllo, come se fosse tutto a nostro vantaggio.
Vi invito a riflettere anche su un concetto poco considerato: in molti oggi dicono che il web è la salvezza, un sostituto valido della TV. Non lasciatevi però fregare, dipende tutto dall’utilizzo che ne fa ogni individuo. Se la massa continua a correre dietro a ogni imposizione del sistema scambiandola per avanzo della teconologia e/o evoluzione, il web è sì il sostituto della TV, ma solo come forma di controllo.
Continuamo a tenere gli occhi aperti.
Marcella Fraschi
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