Un Suicidio di portata gigantesca
dal blog Byoblu
Molti vengono a L'Ultima Parola e credono di trovarsi nei soliti talk show dove il Partito Unico dell'Euro compie le sue scorribande incontrollate. Poi si rendono conto che la musica è diversa, che piroettano nell'aere compiendo pericolose acrobazie senza rete, che c'è un pubblico inspiegabilmente libero di dire tutto quello che gli passa per la testa, e iniziano ad attendere spasmodicamente la fine della puntata. Io lo so. Li sento agitarsi, fremere, guardare l'orologio a pochi centimetri da me, quando le telecamere non li inquadrano.
Li capisco. E' difficile andare in televisione a sostenere che abbandonando l'euro si avrebbe una svalutazione del 50%, e che pagheremmo l'energia a livelli esorbitanti, quando davanti non hai i soliti economisti compiacenti ma un Alberto Bagnai o un Bruno Amoroso che ti citano studi puntuali che destituiscono di ogni fondamenta le tue affermazioni. E' difficile sostenere che Beppe Grillo vuole uscire dall'euro quando hai di fianco qualcuno che ti spiega che stai dicendo sciocchezze, perché Grillo ha detto che su questioni così importanti vuole un referendum, e lo vuole perché un referendum, finalmente, sarebbe l'unico modo per costringere i media a parlarne, e dunque i cittadini ad essere informati. E' difficile giustificare la posizione oltranzista sull'euro usando come chiavistello il fatto che la Grecia, in fondo, ha deciso di non tornare alla Dracma - e ci sarà un motivo, no!? -, quando hai davanti un conduttore non allineato che ti ricorda che la Grecia è un paese che non decide più niente fin dai tempi del referendum negato dall'Europa a Papandreou. Dopo un po' inizi ad accusare la trasmissione di faziosità. Inizi a vedere complotti dappertutto. Ma come: non erano gli altri i complottisti? O forse, a parti invertite, quando non giochiamo in casa, piuttosto che affrontare l'evidenza degli argomenti e dei contenuti diventiamo esattamente come accusiamo gli altri di essere?
Noi non stiamo lottando per uscire dall'euro. Siamo ad una fase ancora precedente. Stiamo lottando per avere un dibattito che negli altri paesi è ordinaria amministrazione, ma che nel paese dei servi, dei lacché e delle masse che ubbidiscono dormienti al primo dittatore sorridente è una chimera, una utopia lontana. Stiamo lottando perché almeno se ne parli. Poi, si decida pure quello che si vuole, a patto che si decida, nel senso più autentico del termine, un'azione che ha come presupposto essere informati.
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